martedì 22 dicembre 2009
BUONE FESTE A TUTTI
Il team vuole ringraziare tutti coloro che ci hanno seguito durante questa lunga stagione e vuole augurare a tutti buone Feste, e vi aspetta a Gennaio carichi come molle e con tanti panettoni da smaltire per una nuova entusiasmante stagiona.
Con l'occasione ringraziamo tutti i marchi che ci hanno supportato durante questa stagione e diamo appuntamento anche a loro a Gennaio per la presentazione ufficiale della stagione 2010 del Factory Team Mdebikes. Ringraziamo quindi: MdeBikes, Geax, Formula, Mavic, Marzocchi, Divvy e Toro Assicurazioni.
Buon Natale a tutti e felice anno nuovo da tutto il Team!!!!!
R: Buon natale
passare dei bei momenti in santa pace.
Luca
Buon natale
che il natale di base serve a quello... ubriacarsi in famiglia e fare a gara a
chi mangia + canditi.. io modestamente sono sempre sul podio in questa specialit
à!! ahahah
Ce se vede a gennaio!!
YO
(for people who doesn't speak italian I just want to wish you a merry christmas
and an happy new year....!!!)
Giacomo "Jack" Bisi
venerdì 27 novembre 2009
News 2010: 69 Restyling
venerdì 20 novembre 2009
Nuovo Sito per MdeBikes!
mercoledì 11 novembre 2009
Nuovo Sito GEAX.
E' con piacere che viene annunciato ufficialmente l'arrivo del nuovissimo sito Geax,
offrendo la possibilità di scaricare gratuitamente il video "What's next?", sponsorizzato da
Geax, diretto dal regista e biker statunitense Aaron La Roque, un tributo ai bikers affermati e agli emergenti, disponibile in formato per l-Phone e in HO.
Il sito è scrupolosamente pensato e concepito per chi sceglie la MTB, per chi cerca informazioni
tecniche sui pneumatici, ma allo stesso tempo vuole condividere la sua passione per le gomme
grasse con video o lasciando il proprio feedback riguardo una gomma che ha personalmente
testato!
In breve le novità di www.geax.com:
- La sezione dedicata ai prodotti è stata messa in prima linea sulla sinistra, divisa per applicazioni
(facile e intuitiva da navigare). Siete indecisi su che gomma scegliere? Provate il comparatore,
uno strumento in più introdotto per la scelta della gomma più adatta all'utente, che paragona
fino a 3 gomme alla volta.
- E' possibile sfogliare i cataloghi direttamente e comodamente sul proprio PC oppure
scaricare accattivanti wallpapers.
- Video gallery con la possibilità di votare i video preferiti.
- Concorsi online con premi speciali per coinvolgere i bikers.
- A Geax interessa sapere cosa pensano gli utenti che testano sul campo i propri pneumatici,
per far tesoro delle loro opinioni e continuare a migliorare le performance dei prodotti.
I riders si devono sentire seguiti dall'azienda, per questo è stata inserita la possibilità di lasciare
un feedback sulle gomme.
Questo ed altro ancora ... bisogna solo iniziare a navigare il nuovo sito: http://www.geax.com/!
venerdì 6 novembre 2009
La nuova Gallery 2009 è online!!!!!!!!!
giovedì 29 ottobre 2009
Autunno.
giovedì 17 settembre 2009
MdeBikes 2010
Stiamo parlando del Carver e del Cudgel versione 2010!
La Carver è il telaio da mountain-trail con sistema I-link, biella superiore in magnesio(optionale), perni alleggeriti, nuove tubazioni e nuovo carro posteriore.
Questa nuova versione avrà 135mm di escursione e potrà vantare un peso reale di 2.65kg in taglia M annodizzata.
La Cudgel è il nuovo telaio da Xc/marathon con sistema I-link, anch'essa con biella superiore in magnesio, perni alleggeriti e carro alleggerito rispeto al Carver. per poter arrivare ad un peso reale di 2.50kg in taglia M annodizzata avendo un escursione alla ruota di 100mm.
Entrambe accolgono il portaborraccia in posizione classica sul tubo obliquo.
English Version:
All those who spoke at the September Fest have been able to touch the two new gems of home mde, enjoying its world premiere at the event. For those who do not have this privilege Vuto going to give you a quick preview. We are talking about the Carver and the cudgel for 2010! The Carver is the frame mountain-trail system with I-link, connecting rod higher magnesium (optional), pins lighter, new pipes and new rear. This new version has 135mm of excursion and expected to have a real weight of 2.65kg in size M annodizzata. The cudgel is the new frame XC / marathon with I-link system, also with higher magnesium rod, pins lighter and lighter respective wagon to Carver. to arrive at a real weight of 2.50kg in size M annodizzata having a trip to the wheel of 100mm. Both welcome the bottle cage in the classic position on the tube.
martedì 8 settembre 2009
September Fest 2009
martedì 25 agosto 2009
Un estate in sella!
mercoledì 15 luglio 2009
Sabato a Salice...chi c'è?
martedì 14 luglio 2009
50 Km di divertimento...
Come gran parte delle uscite organizzate dal Team, tutto è partito dall’immancabile colazione al bar Elisé di Avigliana, dove sono state caricate tutte le bici sul furgone e si sono organizzate le auto per raggiungere Busson (1418 mt), da dove avremo cominciato il giro pedalato. Come giusto che sia si parte direttamente in salita in direzione Lago Perso, che però non raggiungeremo mai poiché devieremo poco prima per Sagna Longa (1995 mt). Dopo una breve siamo ripartiti e passando per Rocca Clarì (2000 mt) e poi per Mt Fort du Boeul (2100 mt) siamo finalmente scesi a Monginevro (1856 mt), dove, essendo partner Mdebikes alcuni hanno scroccato un passaggio in seggiovia per tagliare i primi 400 di salita che ci avrebbero portato al Fort du Gondrand (2459 mt), dove due pazzi non contenti della salita già fatta hanno deciso di fare una puntatina in cima allo Janus (2543 mt) mentre il resto del gruppo sempre più sgranato raggiungeva Sommet des Anges (2449 mt). A questo punto i primi segnali di ammutinamento si facevano sentire ma…dato il luogo in cui ci si trovava, non vi erano molte altre possibilità al di fuori del proseguire!
Ripartiti, ci attendeva un lungo traverso con tratti in discesa e altri in salita che attraversando parecchi laghi (Lac de Sarailles 2236mt, Lac Noir 2226mt, Lac du Rouseau 2230mt, Lac Gignoux 2329mt), ci ha portato a raggiungere l’ennesima cima da valicare, Col Saurel (2450 mt), prima di poter finalmente scendere verso Capanna Mautino (2110 mt), senza più dover dare nessun colpo di pedale.
Giunti finalmente a Capanna Mautino, dopo un primo brindisi a base di Birra per festeggiare il fatto di essere sopravvissuti al giro ci siamo lavati e preparati per la cena, dove sarebbero partiti altri milioni di brindisi. Tra tutti i ragazzi che hanno preso parte alla giornata non ci si conosceva totalmente, ma come spesso succede, dopo una giornata trascorsa in sella faticando, e con qualche bicchiere di vino si trova subito il feeling giusto per divertirsi e quindi la cena è trascorsa tra ottime portate, tante caraffe di vino e l’ottimo umore dei conviviali. Per ovvie ragioni il racconto avrà un buco temporale, che va dal secondo brindisi a cena, fino al risveglio del mattino seguente…per chi era presente, sono certo che non scorderà mai la serata in questione, e per chi invece non c’era…sappiate solo che ci siamo divertiti!!!
Un mistero rimane comunque il motivo per cui, nonostante la serata/nottata allegra, alle 7 del mattino (e forse anche prima) eravamo già quasi tutti svegli…o comunque in piedi, qualcuno ancora con i postumi della serata, tipo Federico, che tra le altre cose, dopo la colazione si è reso conto che la sua bici non era più montata, ma in scatola di montaggio…nottetempo qualche simpaticone gli ha smontato interamente la sua amata bici…chissà chi sarà stato?!?!?! Tralasciando anche il tempo impiegato per il rimontaggio, poiché per un produttore di bici potrebbe essere un po’ imbarazzante, per metà mattinata eravamo di nuovo pronti per fare l’ultimo tratto di percorso che ci avrebbe ricondotto alle auto. Fortunatamente ormai ci attendeva più solo discesa (era ora!!!!), e quindi tramite diversi sentieri, presi per evitare la strada carrozzabile, e mille pizzicature, siamo tornati al luogo di partenza, passando nuovamente per la zona di Sagna Longa e per le Cave di Marmo. Nonostante la stanchezza ed il sonno residuo si leggeva chiaramente in faccia di tutti la soddisfazione per i due giorni trascorsi insieme, praticando il nostro sport preferito, in una cornice montana meravigliosa e per festeggiare un amico.Ringraziando e facendo i complimenti a tutti i partecipanti chiedo scusa per eventuali imprecisioni sul percorso e colgo l’occasione per fare un ennesimo brindisi virtuale a Federico.
Foto Complete del WeekEnd
mercoledì 8 luglio 2009
Salice e la Superenduro
lunedì 29 giugno 2009
Monginevro 2009...grandi novità!
giovedì 11 giugno 2009
Seggiovie Aperte!!!!!!
martedì 9 giugno 2009
Cicloalpinismo
Ci ritroviamo domenica mattina 7 giugno, verso le 10.00. Nessuna levataccia tanto il giro è tranquillo. Partiamo col furgone e in un’ora siamo a Bobbio Pellice. Ci prepariamo guardiamo la cartina:”tranquillo Fede andiamo a Punta Vergia 2400m. ca. Un po’ di salita niente di che…..”.
Comincio a dubitare, Bobbio Pellice è 700m slm ca , vuol dire 1700m di salita ininterrotta. Va bé ormai siamo in ballo ci tocca ballare. Dopo essere scesi leggermente verso una frazione di Bobbio, incominciamo a salire lungo una strada sterrata dal fondo modestamente accidentato. La strada si fa subito mediamente ripida e si alza velocemente lungo infiniti tornanti. Attraversiamo alcune piccole frazioni e incessantemente continuiamo a salire. Inizialmente la strada si snoda in mezzo ad un fitto bosco di conifere, che diventa piano piano più rado man mano che acquistiamo quota. Incomincia ad aprirsi intorno a noi un fantastico panorama. Il meteo è clemente e le poche nuvole nel cielo sono come candidi batuffoli di cotone. Davanti a noi il Monviso con tutta la sua durezza, il Granero e una serie di cime maestose tutte ancora ben innevate. Alle nostre spalle Punta Vergia nostra teorica meta e punta Cournur aguzza e invitante. In alto incomincia ad intravedersi Alpe Caugis piccolo agglomerato di Alpeggi che sono il motivo per cui possiamo goderci questa bella strada di montagna. Si continua a salire, affrontando a volte anche tratti molto ripidi. Questi tratti hanno un fondo di cemento che garantisce una buona trazione. Con la Slider Niner e il 22-34 sono comunque molto impegnativi da superare, il maggior sviluppo metrico della ruota da 29” richiede uno sforzo maggiore in questi tratti e il vantaggio del maggior diametro si annulla diventando quasi controproducente. Marco con il suo Damper I-link da 26” sale con una pedalata rotonda e costante, io mi trovo un po’ impiccato su questi tratti. La strada non dà tregua, continua a salire con lunghi traversi mentre la vegetazione si fa sempre più rada. Ormai abbiamo superato i 1700m ed è da più di un ora e mezza che pedaliamo in salita costantemente. Lo spettacolo che ci presenta davanti e maestoso ma un po’ inquietante. Vediamo Alpe Caugis ancora lontana e intravediamo il colle Chiot dal quale poi si sale verso Punta Vergia. Abbiamo ancora più di un’ora di salita da affrontare con dei tratti molto ripidi da superare. Le energie cominciano a scarseggiare e il terreno è sempre più impegnativo. La comoda strada sterrata ha lasciato posto ad un’impegnativa mulattiera disseminata di pietroni e tratti franati a causa dell’abbondanti nevicate che abbiamo avuto in questo lungo inverno.
Con molta fatica superiamo le ultime rampe che ci portano all’Alpe Caugi; l’ultima di queste rampe è veramente impegnativa, sempre con fondo in cemento ma con un pendenza tale da costringermi a scendere dalla bici e spingere. Arrivati all’Alpe ci rimane ancora un lungo traverso su sentiero poco pedalabile e un ulteriore mezzo costa si arriva sul colle. Deju è in splendida forma e sembra poco provato dalla lunga salita. Io sono messo male come sempre e fatico non poco a raggiungere il colle evitando alcuni traversi innevati. Le pendenze intorno a noi cominciano ad essere parecchio elevate e sbagliare a mettere le ruote o i piedi da qualche parte può diventare un grosso problema. Arriviamo finalmente al colle al fianco del quale si eleva la punta Vergia. Il panorama è magnifico spazia dal gruppo del Monviso, a Punta Cialancia, la pianura con la rocca di Cavour e il Pinerolese. Ci rendiamo subito conto che non ha nessun senso spingersi fino sulla punta dalla quale ci separa un ripido pendio in parte ancora molto innevato e quindi parecchio rischioso. Inoltre affacciandoci dall’altro versante la neve è ancora molta e copre completamente il sentiero che porta all’ Alpe Sella, da dove noi volevamo scendere. Che fare? Scendere il pendio nevoso è impossibile. Troppo ripido. Cominciamo ad esplorare con Deju che scalpita per trovare il possibile passaggio estremo da superare....Dopo alcuni minuti di ricerca decidiamo di alzarsi leggermente e di provare a scendere lungo un pendio di rododendri con una pendenza molto elavata. Speriamo di riuscire in questo modo a superare il tratto più ripido del nevaio per poi mettere le ruote sulla parte più bassa dello stesso con pendenza più modesta e raggiungere quindi il sentiero verso Alpe Sella. Dopo pochi minuti di discesa bici a fianco in mezzo ai rododendri ci si apre davanti un canalino innevato ripidissimo. Che fare? Guardiamo leggermente più in alto e c’è un passaggio libero dalla neve che ci permetterebbe di passare oltre, solo che per arrivarci dobbiamo arrampicarci sopra ad un salto di roccia e sfasciumi con passaggi di terzo grado. Deju sorride tutto contento della situazione, anche questa volta è riuscito a provare quella scarica di adrenalina che ricerca nel cicloalpinismo. Io sono un po’ meno contento anche perché con le scarpette da bici non è cosa agevole muoversi su pareti di roccia con in più la bici da tirarsi dietro. Comunque dopo un po’ di tentennamenti e aiutandoci a vicenda riusciamo a superare il tratto roccioso e il canalino innevato. Adesso ci aspetta ancora il pendio ripido di rododendri dove a stento si sta in piedi. Deju ad un certo punto si ferma e con movimenti precari salta in sella alla bici: “Vedo la linea, vedo la linea…” e si butta giù in mezzo agli arbusti e dritto per dritto con un pendenza veramente elevata. Di fatto i rododendri hanno una buona tenuta e ben presto anche io lo imito. Facciamo freeride sui rododendri, più estremo di così….. Alla fine arriviamo sul nevaio e dopo alcuni tratti scesi su neve marcia e instabile raggiungiamo la mulattiera che velocemente ci porta all’Alpe Sella e poi giù con una lunghissima discesa percorriamo la Valle Angrogna fino ad arrivare a Torre Pellice. Ci aspettano ancora 12 km di risalita verso Bobbio Pellice tutti controvento e con le gambe impallate dalla lunga salita del mattino ma alla fine arriviamo al furgone.
Siamo partiti alle 11.00 del mattino e arrivati alle 17.00. Sei ore di fatiche condite da qualche passaggio estremo e da paesaggi incredibili. Possiamo dire di aver incominciato la stagione dei giri epici alla grande. Dal canto mio posso ritenermi soddisfatto, aver completato un giro del genere con una twentyniner, non è cosa da poco. Gli americani quando hanno messo a punto le Twentyniner non credo che immaginavano un uso del genere. Posso dire che sicuramente non è la bicicletta perfetta per affrontare percorsi così impegnativi sulle Alpi. Il vantaggio maggiore lo si ha su salite dalla media pendenza anche accidentate ma mai troppo ridipe. Sul ripido a meno di utilizzare rapporti particolari tipo la corona da 20, lo svantaggio è notevole, inoltre con la bici a spalle, l’ingombro delle ruote e il peso maggiore sono due fattori molto fastidiosi. Il Damper I-link si presta meglio per questo utilizzo e non parliamo delle prestazioni in discesa. Un alternativa per questo tipo di tour Alpini può essere la nostra Keeper All-Mountain da 26” front che si adatta bene a forcelle fino a 140-150mm e se accuratamente montata può stare su pesi sotto gli 11Kg.
Deju si sta preparando per delle grosse imprese per quest’estate di cui vi daremo conto. Il cicloalpinismo è una specialità poco pubblicizzata ma che può dare grosse soddisfazioni.
Alla prossima.
Federico Biora
lunedì 8 giugno 2009
24h "vissute" di Finale
La 24 ore di Finale ha sempre esercitato un certo fascino, sarà per la location, già cara a noi gravity addicted sarà per l’idea di pedalare vicino al mare, ma un pensierino a partecipare io personalmente l’avevo già fatto. Quest’anno Matteo ha l’idea di coinvolgere un pò di suoi amici pedalatori e mi propone di aggregarmi per affrontare insieme questa sfida. Non ci metto molto ad accettare, ed è con entusiasmo che comincio a pensare specialmente al night riding nell’entroterra finalese di fronte ad un panorama di terra e mare mozzafiato.
Finalmente il weekend fatidico si avvicina e i preparativi sono ormai giunti a buon punto. La bici è lavata e lubrificata, gomme gonfie e ammortizzatore alla pressione giusta. Grazie a Matteo, che si rivela un ottimo organizzatore (inaspettatamente...), tutto fila liscio già dalla partenza con un posto in macchina insieme a Gianluca (Pik) e Davide (Dade) che non conosco, ma con cui entro immediatamente in sintonia. Se nel sangue c’è il pedale, si entra in confidenza in fretta!
Partiamo alle 6.30 da Avigliana e il viaggio fila via liscio, solo un incontro fugace ed inaspettato sull’autostrada mi lascia pensieroso sull’esito dell’avventura, ma il pensiero negativo si scioglie in fretta.
Fianlmente arriviamo a Le Manie e trovati i nostri compagni ( Matte, Annina l’unica ragazza del gruppo e Fausto) già accampati, traslochiamo i dieci quintali di carne e vino per l’immancabile grigliata del sabato sera! Arriva anche Carlo che è qui da ieri, ma in spiaggia!
Fatto un giro per gli stand ( 3 DELOREAN!) e ambientatici, la curiosità di percorrere il famoso tracciato è irresistibile e in fretta ci cambiamo e inforchiamo le bici.
Il primo tratto dopo la partenza è un singletrack in piano nel bosco, che passa lungo il perimetro del campo tendato per sbucare su una strada bianca in leggera salita. Neanche il tempo di scaldare le gambe e una deviazione ci incanala verso il primo tratto di discesa (eh eh): singletrack degno di tal nome, divertente e polveroso! Dopo un tornante verso sinistra uno strappetto, e via di nuovo a tutta in discesa su una carrozzabile dismessa e una nuova deviazione ci spara verso un secondo tratto di singletrack ancora più bello!! Con Carlo stiamo godendo da morire nelle curvette nel bosco, esasperando l’aderenza delle gomme che scivolano su pietre aguzze e nella ghiaia.
Dopo l’ennesimo tornante affrontiamo il primo pezzo duro: una salita spaccagambe da rapportino spinto al massimo, che alla fine pedalerò solo nel primo giro. Da lì di nuovo singletrack da urlo in salita ma molto divertente, e nuovamente in discesa, per poi affrontare uno dei pezzi più belli: una mulattiera quasi a picco sul mare, ed intorno solo macchia mediterranea! Bellissimo!
Pian piano la salita ricomincia, per portaci in un lungo anello verso il punto di partenza, passando sopra la baia di Noli, che di notte sarà un’immagine da cartolina!
La salita si fa pesante nonostante sia un carrozzabile ben tenuta, ma il sole a picco fa il suo dovere arroventando i caschi. Il Camelbak che non uso mai è prezioso in queste condizioni, bevo una sorsata dietro l’altra! Pian piano raggiungiamo il tratto nuovo, strettissimo, scavato in una collina molto ripida, dove mi arrabbierò moltissimo con un crosscountrista del cavolo che mi affiancherà senza avvertire, creando una situazione non piacevole e pericolosa.
Arrivati nel punto più alto comincia la discesa verso il punto di partenza e... sorpresa sorpresa è un toboga! Destra e sinistra con un accenno di parabolica e compressioni che ci permettono di saltare e prendere un ritmo da freeride che ormai conosciamo bene! Siamo ormai arrivati a concludere il giro di ricognizione, e tornati al campo condividiamo con il resto del gruppo le sensazioni sul percorso e l’entusiasmo per l’evento.
Le poche ore che ci separano dalla partenza passano veloci e Matteo, il nostro capitano, si appresta ad affrontare i 400 metri di corsa con le scarpe da xc che precedono il primo giro in bici. La tensione aumenta e siamo tutti ai bordi della linea di pertenza con la voglia di urlare il nostro incitamento: alle 14.00 finalmente si inizia ed un boato accompagna i quattrocentisti improvvisati ed improbabili con i loro caschetti coloratissimi. I primi giri permettono di vedere partecipanti in graziella, o con sagome di destrieri applicate sul telaio, addirittura in maschera da cinghiale! Lo spirito goliardico si spinge anche nei boschi!
Decidiamo per due giri a testa (17 Km per la cronaca) che in media copriremo in un ora abbondante. Alla faccia del percorso scorrevole! Ovviamente saremo sverniciati da veri e propri missili che in qualche caso saranno su 29er completamente rigide e monorapporto con medie che arriveranno oltre i 23 km/h!!!!! Performance impressionanti, ma un pò masochistiche, a mio parere. De gustibus...
Le ore diurne passano con un andirivieni energico e continuo sul percorso ed è piacevole la sensazione di cameratismo che spesso si percepisce attraverso le poche parole che il fiato ci permette di scambiare con gli altri racer sul percorso.
Noto la differenza di preparazione rispetto alla quasi totalità dei partecipanti: noi freerider abituati alla discesa facciamo la differenza ovviamente nel tecnico in discesa, ma anche in salita dove il percorso diventa ripido e supertecnico devo dire che ce la siamo cavata in modo egregio. E’ sulle strade bianche che il fiato e le gambe sono abiutati a lavorare in modo diverso!
Arriva finalmente il momento che aspettavo: il sole è ormai calato, e i fari sono ben fissi sul manubrio e sul casco.
Al cambio mi sento impaziente, aspetto una decina di minuti ed ecco che finalmente Dade arriva, mi chiede il cambio ed io schizzo attraverso l’arco di ingresso al percorso. E’ fantastico pedalare nel buio con scorci di costa punteggiati da mille luci, ed il mare di un blu profondo ancora percepibile.
L’esperienza di inverni interi passati a pedalare di notte mi fannno sentire perfettamente a mio agio e nonostante la visibilità ridotta, scaricare l’adrenalina su e giù per i singletrack è fantastico!
I turni passano, la notte volge al termine e nessuno ha chiuso veramente occhio.
Alle 14 di domenica la gara è finita, ci siamo piazzati a metà classifica, ma la soddisfazione più grande è stata quella di essere stati parte di un evento con più di 220 squadre e 1500 partenti.
Dopo le premiazioni smontiamo il campo ( quanta roba abbiamo portato!?!) e ci si saluta con la sensazione di aver veramente vissuto intensamente due giorni, e con la voglia di fare meglio la prossima edizione!
mercoledì 3 giugno 2009
Slopestyle photocontest 2009
Thomas de Fleurian.
foto di Alo (Alessandro Beluscio):
http://www.slopestylephotocontest.com/imagebrowser/ib_p014_0_1.jpg
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foto di Teo (Matteo Ganora):
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http://www.slopestylephotocontest.com/imagebrowser/ib_p024_0_5.jpg
foto di Samo Vidic:
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foto di Christofer Breda:
http://www.slopestylephotocontest.com/imagebrowser/ib_p021_0_1.jpg
venerdì 22 maggio 2009
24h di Finale.
lunedì 18 maggio 2009
L'Aquila risorge dalle nevi.
Ci teniamo a precisare che il percorso è interamente percorribile per qualsiasi rider di qualunque livello, ed ad ogni livello il divertimento è assicurato grazie all'accurata progettazione e realizzazione del tracciato!!!
Finally the snow has melted, the ground was dry and temperatures can spend the day on pistino dell'aquila not die of cold. The day was created to give a go and wash the track after the heavy snowfall of this winter, but surprise of surprises ... the track was almost entirely in place, it was necessary to operate only on two sides to create channels drain for water that is accumulated by creating pools of half a meter, but this fact, and thanks also to a first date, we wash the past Valsangone Team, in order to make their event, the track is perfectly accessible and enjoyable to 100% , which is also demonstrated by the fact that halfway through the day without having "organized" anything, there were already a dozen riders to spin. This gives great satisfaction to the Team because it is a great reward for the efforts made to see people happy to come and shoot all day. We would like to clarify that the path is entirely viable for any rider at any level and at every level, fun is guaranteed all'accurata design and realization of the path!
lunedì 11 maggio 2009
Furgone promosso a pieni voti!!!
venerdì 8 maggio 2009
Mondo Freestyle by Thomas!
Ecco qua un po di foto di questi ultimi 10 giorni belli pieni di riding (infatti lo studio ne ha risentito ma pace!)...Si commincia con la townhill, bellissimo percorso slopestyle quest'anno, peccato per la pioggia di domenica che ci ha fatto girare poco e in condizioni non proprio ottime... Si portano via tutti i prize money i stranieri (è spaventoso quanto girano bene!), pero ci siamo divertiti un casino ed alla fine è quello che conta!Appena l'Anvil pulita si riparte con Jako e Pippo per 2 giorni al Bikefest a Riva del Garda, ed anche li la pioggia ci ha portato sfiga. Infatti essendo il terreno troppo molle giovedi sera il contest è stato posticipato al sabato sera... Purtroppo bisogna lavorare ogni tanto e quindi dopo aver girato per i stand, fatto un giro sul pistino di dual e saltato un po su gli ottimi salti del king of dirt, siamo tornati venerdi sera a torino.Si chiude in apoteosi (più che altro in una grande sodisfazione per noi locals del Radio Trail) con la BYOB Jam per l'inaugurazione del nostro nuovissimo foampit! Questa volta la pioggia non ha vinto e siamo riusciti contro tutte le aspettative a rendere il trail girabile per la jam, alla quale è venuta un sacco di gente (grazie a tutti) a divertirsi e prendere un bel po di sole (un rigraziamento anche a MDE Bikes che ha creduto e investito nel proggetto del foampit!)!!Scrivo qua pieno di escoriazioni varie ma con il sorriso in faccia ripensando a questa settimana... Che bella la primavera!!
Venite a farvi un giro al trail per testare il foampit anche voi! www.radiotrail.itGrazie ai miei sponsors Mde Bikes (www.mdebikes.com), Spank e Platzangst (www.bikestyle.it), Adidas eyewear (www.adidas.com/Eyewear), Formula (www.formula-brake.it), Divvy (www.divvynature.com) e Capello Cycling (www.capellocycling.com).Grazie ai fotografi vari per avermi passato le foto degli events!
Thomas "Champi" de Fleurian.
Ola everyone! Here we are some pictures of those beautiful full 10 days of riding (in fact the study has suffered but peace !)... It commincia with Townhill, beautiful trail SLOPESTYLE this sin for rain on Sunday that there has run recently and in conditions not exactly good ... You take away all the foreign prize money (it's frightening turn as well!), But we had a casino and at the end is what counts! Recently the Anvil is clean again with Jako and Pippo for 2 days at Bikefest in Riva del Garda, and even there the rain has brought us sfiga. In fact being too soft on the ground Thursday night the contest was postponed to Saturday evening ... Unfortunately, we must work every now and then after touring the stands, did a lap on the dual pistino and missed some good jumps on the king of dirt, we have returned Friday night to close in torino.Si apotheosis (more than in other a great satisfaction for us locals the Radio Trail) with the BYOB Jam for the inauguration of our new foampit! This time the rain did not win and we succeeded against all expectations to make the trail girabile for the jam, which has a lot of people (thanks to everyone) to have fun and take lots of sun (also a rigraziamento MDE Bikes who believed and invested in the project foampit!)! write here full of various excoriation but with a smile face in thinking this week ... What a beautiful spring! Come and make a trip to the trail to test the foampit you too! www.radiotrail.itGrazie to my sponsors Mde Bikes (www.mdebikes.com), and Spank Platzangst (www.bikestyle.it), Adidas eyewear (www.adidas.com / Eyewear), Formula (www.formula-brake.it ), Divvy (www.divvynature.com) and Capello Cycling (www.capellocycling.com). Thanks to various photographers for having photos of past events!