Mentre tutto il mondo “race” era ad Agnona (e facciamo i complimenti a Marco Bugnone per la sua prima vittoria stagionale) noi abbiamo deciso di andare all’apertura di Caldirola. Il tracciato presentava ancora qualche lingua di neve nella parte alta del tracciato mentre in basso ormai il terreno era asciutto, anche se ancora sporco dalle foglie e dai rami caduti nell’inverno. Dopo i primi giri necessari per creare un po’ di canala nella neve e per prendere un po’ le misure abbiamo cominciato a girare a ritmo abbastanza sostenuto. Date le condizioni della pista avevo deciso di montare le nuove gomme da fango “Datura” forniteci da Geax che si sono rilevate determinanti nel mantenere linee pulite anche nella parte di tracciato fangosa.
Avevo già avuto modo di girare su questa pista e con il fango, con gomme normali e quindi la differenza era lampante, anche se il fondo era viscido le linee da asciutto non erano così impossibili da tenere, anche nei lunghi traversi e nelle curve in appoggio, ma anzi, con un po’ di fiducia riuscivo a tenere traiettorie impensabili…ovvio che il godimento arrivati nella parte bassa…totalmente asciutta e con tratti pietrosi e con radici si tramutava in maggior attenzione e cura nella guida ma anche in queste condizioni e seppur a bassa pressione non ho mai avuto grossi problemi di aderenza o di pizzicature…non si può dire lo stesso per Carlo e Matteo…che qualche problemino in più di forature/pizzicature ce lo hanno avuto.
Come prima giornata di Downhill vera e propria si è conclusa in positivo, abbiamo avuto modo di effettuare parecchi giri e quindi levarci un po’ di dosso la ruggine invernale, oltre che testare le nuove coperture e verificare gli assetti delle bici. Come già ampiamente descritto anche ieri le 69 si sono comportate in maniera egregia, nonostante le diverse condizioni del terreno non ci hanno mai dato l’impressione di essere al limite rendendo la guida sempre divertente e fluida, e soprattutto nella parte bassa, dove si potevano azzardare linee e guida più estrema il telaio ha espresso in pieno le doti da discesa per cui è stato concepito, rapido e leggero nei cambi, veloce nei rilanci e stabile sullo sconnesso.
Avevo già avuto modo di girare su questa pista e con il fango, con gomme normali e quindi la differenza era lampante, anche se il fondo era viscido le linee da asciutto non erano così impossibili da tenere, anche nei lunghi traversi e nelle curve in appoggio, ma anzi, con un po’ di fiducia riuscivo a tenere traiettorie impensabili…ovvio che il godimento arrivati nella parte bassa…totalmente asciutta e con tratti pietrosi e con radici si tramutava in maggior attenzione e cura nella guida ma anche in queste condizioni e seppur a bassa pressione non ho mai avuto grossi problemi di aderenza o di pizzicature…non si può dire lo stesso per Carlo e Matteo…che qualche problemino in più di forature/pizzicature ce lo hanno avuto.
Come prima giornata di Downhill vera e propria si è conclusa in positivo, abbiamo avuto modo di effettuare parecchi giri e quindi levarci un po’ di dosso la ruggine invernale, oltre che testare le nuove coperture e verificare gli assetti delle bici. Come già ampiamente descritto anche ieri le 69 si sono comportate in maniera egregia, nonostante le diverse condizioni del terreno non ci hanno mai dato l’impressione di essere al limite rendendo la guida sempre divertente e fluida, e soprattutto nella parte bassa, dove si potevano azzardare linee e guida più estrema il telaio ha espresso in pieno le doti da discesa per cui è stato concepito, rapido e leggero nei cambi, veloce nei rilanci e stabile sullo sconnesso.